
L'associazione di amici escursionisti che trasforma la passione in un progetto di valorizzazione del territorio
La crisi climatica, unita a una crescente sensibilità verso i temi ambientali e stili di vita più lenti, sta trasformando significativamente il turismo. Sempre più persone, prima ancora di diventare viaggiatori, cercano esperienze che vadano oltre il semplice svago, desiderando una connessione più profonda con i luoghi che intendono visitare. In questo contesto di cambiamento, realtà come Eremidu nel Sulcis Iglesiente, nel Sud Ovest della Sardegna, stanno contribuendo a plasmare un nuovo approccio all'esperienzialità.
Li ho contattati per un'intervista, e capire come stiano interpretando e rispondendo a queste nuove tendenze. Perché attraverso il trekking e l'immersione nella natura sarda, l'associazione sembra offrire un modello che unisce avventura, sostenibilità e valorizzazione del territorio.
Buona lettura.
Ciao ragazzi, grazie per aver accettato questa intervista. 'Eremidu' è ormai diventato un punto di riferimento nel mondo dell'escursionismo in Sardegna. Potreste raccontarmi il vostro percorso, dall'iniziale ispirazione fino ad oggi?
Ciao Valentino, grazie a te per questa opportunità di condividere la nostra storia e progetto. La storia di Eremidu è profondamente legata alla nostra passione per la natura e il trekking. Il camminare è sempre stato nelle corde di noi fondatori, che prima di essere soci siamo amici di lunga data. Da anni ci incontravamo per le nostre uscite settimanali, un appuntamento fisso che ci permetteva di scoprire angoli nascosti della Sardegna e vivere il contatto autentico con l’ambiente. Con il tempo, abbiamo condiviso queste esperienze sui social, trovando un riscontro entusiasta da parte di tanti appassionati come noi. Da lì, il passo verso la creazione di Eremidu è stato quasi naturale: abbiamo voluto formalizzare una passione che ormai era diventata parte integrante delle nostre vite, trasformandola in un’associazione che potesse coinvolgere anche altri nella bellezza della vita all’aria aperta.
Trasformare una passione in un'associazione strutturata non è mai semplice. Quali ostacoli avete dovuto superare, se ne avete incontrati e come li avete affrontati?
In realtà, non abbiamo incontrato particolari ostacoli. Il nostro percorso è stato facilitato dalle esperienze che già avevamo nel mondo dell’associazionismo, anche se fino a quel momento vissute più da partecipanti che da fondatori. Questo ci ha dato una base solida su cui lavorare. Inoltre, le nostre competenze professionali private si sono rivelate preziose: ci hanno permesso di gestire con agilità gli aspetti burocratici, di creare una comunicazione interna efficace e di sviluppare sistemi strutturati per mantenere tutto ben organizzato. Abbiamo saputo coniugare passione e professionalità, e questo ci ha permesso di costruire Eremidu su basi solide.
Il Sulcis Iglesiente è un territorio ricco di sorprese, soprattutto se scoperto a piedi e lontano dai tracciati più battuti. Come scegliete i percorsi e le esperienze da proporre ai vostri partecipanti?
Il motto di Eremidu, "Oltre la cima", non è stato scelto a caso. Per noi, il camminare non è solo una questione di chilometri percorsi, ma è soprattutto un modo per vivere e godere appieno delle meraviglie della natura. Quando scegliamo i percorsi, il nostro obiettivo è andare oltre i soliti itinerari battuti, per svelare quei luoghi nascosti, spesso poco conosciuti, che il nostro territorio offre. Il Sulcis Iglesiente, e la Sardegna in generale, sono ricchi di sentieri, scorci e panorami che meritano di essere scoperti. Crediamo che valga la pena alzarsi presto la mattina per immergersi completamente in queste bellezze naturali. Proponiamo esperienze che permettano di valorizzare anche gli angoli meno esplorati vicino a casa, sempre con l'idea di offrire qualcosa di autentico, al di fuori delle rotte più turistiche.
I nostri studenti danesi in viaggio studio ad Iglesias affermano che il Sulcis Iglesiente è una terra unica nel suo genere. Immagino che anche gli escursionisti che accompagnate la pensino allo stesso modo. Quali caratteristiche rendono, secondo voi, questa zona così speciale per l'escursionismo?
Ci sono due aspetti principali che rendono il Sulcis Iglesiente un territorio unico per l'escursionismo. Il primo è la ricchezza naturale: chi viene da fuori, e magari ha un'immagine più stereotipata della Sardegna, si aspetta il mare e le spiagge, ma spesso non immagina la varietà di paesaggi che questo territorio offre. Qui troviamo boschi rigogliosi, una natura incontaminata e una rete di sentieri ben sviluppata, ideale per attività outdoor di ogni tipo. È inevitabile rimanere affascinati dalla diversità e dalla bellezza del territorio. Il secondo aspetto è la storia unica del Sulcis Iglesiente. Anche se nelle nostre uscite ci concentriamo principalmente sull’esperienza sportiva e tecnica, è impossibile non percepire la presenza della storia in ogni angolo. Le tracce del passato minerario, le antiche tradizioni locali e i segni di una cultura che ha radici profonde rendono ogni cammino un’immersione non solo nella natura, ma anche nell’anima storica di questa terra. È una dimensione che i nostri escursionisti avvertono inevitabilmente, arricchendo ulteriormente l’esperienza.
Chi sono le persone che si uniscono alle vostre escursioni? Cosa cercano e cosa sperano di trovare nei vostri itinerari?
Hanno un’età media piuttosto giovane, tra i 20 e i 35 anni, e fortunatamente sono tutte mediamente allenate e molto curiose. La maggior parte proviene dall’area locale del Sulcis Iglesiente e dalla provincia di Cagliari. Quello che cercano è un’esperienza autentica all’aria aperta, la possibilità di scoprire nuovi luoghi e, al contempo, di conoscere persone che condividono gli stessi interessi. Una delle cose più belle è che, col tempo, si è formato un gruppo di soci che non solo condividono la passione per il trekking, ma che sono diventati anche amici nella vita di tutti i giorni. Il nostro gruppo è sempre aperto a nuovi membri, e siamo costantemente alla ricerca di persone che abbiano voglia di esplorare insieme a noi e condividere questa passione per la natura e l’escursionismo.
L'avventura è nel vostro DNA, ma la sicurezza è fondamentale. Come riuscite a bilanciare questi due aspetti nelle vostre attività?
Si, l'avventura fa parte del nostro DNA, ma la sicurezza è sempre la nostra priorità assoluta. Riusciamo a bilanciare questi due aspetti con una preparazione accurata e una gestione attenta delle uscite. Prima di ogni escursione, studiamo a fondo il percorso, valutiamo i rischi potenziali e ci assicuriamo che i partecipanti siano informati sulle caratteristiche del sentiero e sulle condizioni ambientali. Ogni escursione è condotta da istruttori esperti e preparati, che conoscono bene il territorio e sanno come affrontare eventuali situazioni impreviste. Inoltre, invitiamo sempre i partecipanti a essere equipaggiati in modo adeguato e a rispettare le regole di sicurezza che condividiamo prima di partire. Questo ci permette di mantenere l’aspetto avventuroso delle nostre attività, senza mai compromettere il benessere e la sicurezza di chi partecipa. Il nostro obiettivo è garantire che tutti vivano un’esperienza emozionante ma sempre in totale tranquillità.
Mi avete parlato di empatia verso le persone, e ritengo che sia altrettanto fondamentale nei confronti dell'ambiente: in un'epoca di crescente consapevolezza ambientale, qual è la vostra filosofia riguardo all'impatto delle attività escursionistiche sul territorio? In che misura vi sentite responsabili e come affrontate questa responsabilità?
Ovviamente la responsabilità ambientale è al centro della nostra filosofia. Crediamo fermamente che chiunque pratichi attività escursionistiche debba essere un custode del territorio, non solo un fruitore. Per questo, ogni nostra uscita è guidata dal principio del "lasciare solo impronte": ci impegniamo a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, rispettando flora e fauna, evitando di disturbare gli ecosistemi e lasciando i luoghi esattamente come li troviamo, se non migliori. Ci sentiamo profondamente responsabili verso il territorio che amiamo e cerchiamo di trasmettere questa consapevolezza anche ai partecipanti alle nostre escursioni. Promuoviamo pratiche di trekking sostenibile, come evitare il littering, ridurre l’uso di plastica e sensibilizzare sul rispetto dei sentieri. Inoltre, in alcune occasioni organizziamo anche attività di pulizia e manutenzione dei sentieri, perché crediamo che il nostro impegno debba andare oltre il semplice camminare. Essere in sintonia con la natura significa prendersene cura, e ci consideriamo parte attiva di questo processo. Vogliamo che chi cammina con noi non solo apprezzi la bellezza del territorio, ma anche comprenda l’importanza di proteggerlo per le generazioni future.
Questo vi fa onore, e non potrei essere più d'accordo. Ho notato sui social che, oltre alle escursioni di trekking, proponete altre attività complementari. Quali sono queste attività, e come arricchiscono l'esperienza dei partecipanti nel Sulcis Iglesiente? In che modo contribuiscono a una comprensione più profonda del patrimonio naturale, storico e culturale della zona?
Si, di tanto in tanto proponiamo una serie di attività complementari che arricchiscono l’esperienza dei partecipanti e offrono una comprensione più profonda del patrimonio naturale, storico e culturale del Sulcis Iglesiente. Collaboriamo con il Comune di Iglesias, con Monumenti Aperti, con la Pro Loco e con altre realtà locali per organizzare iniziative che coinvolgono le frazioni più vicine alle foreste, come San Benedetto, e luoghi ricchi di storia come il Villaggio Asproni. Queste attività, svolte in collaborazione con guide turistiche locali, includono visite guidate a siti storici, escursioni che uniscono trekking e momenti culturali, come la scoperta del passato minerario della zona, e incontri con le comunità locali per conoscere tradizioni e storie del territorio. Queste esperienze permettono ai partecipanti non solo di camminare nella natura, ma anche di immergersi nella storia e nella cultura di un territorio che ha molto da raccontare. Crediamo che la conoscenza del contesto in cui ci si muove renda l'esperienza escursionistica ancora più ricca e significativa.
Per me, che studio e analizzo i fenomeni turistici, Eremidu sembra trovarsi al confine tra il turismo convenzionale e un approccio più integrato nel territorio e nella comunità locale. Come gestite questa posizione unica? In che modo vi relazionate con il tessuto locale e collaborate con altre realtà, sia nel turismo tradizionale che in altri ambiti?
Il nostro posizionamento nel settore turistico è più indiretto che diretto. Come associazione, la nostra missione principale è legata al trekking e alla promozione di un contatto autentico con la natura. Tuttavia, ci troviamo inevitabilmente a interagire con istituzioni ed enti turistici, e siamo fieri delle collaborazioni che abbiamo instaurato. Lavoriamo a stretto contatto con il Comune di Iglesias, con enti locali e con organizzazioni come la Pro Loco, per creare iniziative che uniscano escursionismo e valorizzazione del territorio. Queste collaborazioni ci permettono di arricchire le nostre attività e di integrare il nostro approccio con l’offerta turistica locale, ma il nostro focus rimane sempre sulla qualità dell’esperienza escursionistica e sulla connessione con la comunità. Crediamo che, mantenendo una forte identità legata alla natura e alla cultura locale, possiamo contribuire a un turismo sostenibile e responsabile, che valorizzi il territorio senza snaturarlo. In questo modo, riusciamo a posizionarci come un ponte tra l’esperienza turistica convenzionale e un approccio più radicato e autentico, sempre a servizio della comunità e della natura.
Nel mio libro "Il Ricatto del Turismo Autentico", esamino criticamente la ricerca di esperienze idealizzate come "autentiche". Il trekking è spesso percepito come un'attività che offre un contatto più diretto e "autentico" con il territorio. Qual è la vostra prospettiva sul concetto di autenticità applicato all'esperienza di trekking? In che modo le vostre attività si relazionano con questa idea di autenticità ricercata dai partecipanti?
Intanto, complimenti per la tua pubblicazione, abbiamo letto con estremo piacere il tuo saggio e ci auguriamo che abbia il successo che merita! Per quanto riguarda la nostra prospettiva sull’autenticità nel trekking, è legata all’esperienza diretta e genuina che offriamo. Crediamo che il trekking non sia solo un’attività fisica, ma un’opportunità per immergersi realmente nel territorio, per vivere momenti significativi e per connettersi con la natura. L'autenticità, per noi, si riflette nella creazione di itinerari che portano i partecipanti a esplorare paesaggi mozzafiato e a scoprire la bellezza del Sulcis Iglesiente. Attraverso le nostre escursioni, ci impegniamo a offrire esperienze che vanno oltre il semplice cammino, permettendo ai partecipanti di entrare in contatto con l'essenza del territorio. Vogliamo che chi cammina con noi non solo percorra sentieri, ma viva un’esperienza significativa che lasci un segno, contribuendo così a una forma di turismo consapevole e rispettoso.
A proposito di consapevolezza: nel mio libro evidenzio il ruolo fondamentale dei social media, anche per progetti come il vostro. Come sfruttate questi canali per promuovere le vostre escursioni e attrarre nuovi appassionati? Ma soprattutto, pensate che la possibilità di condividere esperienze online e ottenere visibilità sui social sia diventata una motivazione importante per gli escursionisti moderni?
Assolutamente. Noi nello specifico utilizziamo diverse strategie digitali per promuovere le nostre attività escursionistiche e attrarre nuovi appassionati. I social media sono uno strumento fondamentale: condividiamo foto, video e storie delle nostre escursioni per mostrare la bellezza dei percorsi e l'atmosfera che si crea durante le nostre attività. Inoltre, interagiamo attivamente con la nostra community, rispondendo a commenti e domande per creare un legame più stretto con i nostri seguaci. Riteniamo che i social network giochino un ruolo importante nella motivazione degli escursionisti moderni. La possibilità di condividere esperienze online e di ricevere riconoscimenti sui social media è diventata una spinta significativa per molte persone. Vedere amici o influencer che esplorano nuovi sentieri può ispirare altri a intraprendere attività simili e scoprire luoghi nuovi. Tuttavia, cerchiamo anche di promuovere un uso responsabile dei social media, incoraggiando i partecipanti a rispettare l'ambiente e a condividere esperienze in modo consapevole. Vogliamo che il nostro messaggio di avventura e sostenibilità si diffonda, ma sempre mantenendo il focus sul rispetto per la natura e per le comunità locali.
Sicuramente la viralità dei contenuti sui social media sta contribuendo a questa rinascita del turismo attivo in Sardegna degli ultimi anni. Considerando questo fenomeno, come vedete evolversi il settore nei prossimi anni? E quali sono i principali obiettivi che Eremidu si propone di raggiungere in futuro?
Si, il turismo attivo in Sardegna ha davvero preso piede e crediamo che questa tendenza continuerà a crescere. La crescente consapevolezza sull'importanza della salute, del benessere e della sostenibilità ha spinto molte persone a cercare esperienze all'aria aperta, e la Sardegna, con i suoi paesaggi mozzafiato, è il contesto ideale per questo. Per il futuro, vediamo un’evoluzione verso un turismo sempre più integrato e responsabile, dove la connessione con il territorio e le comunità locali diventa fondamentale. Eremidu si propone di ampliare l'offerta di attività, includendo nuove esperienze che mettano in risalto non solo il trekking, ma anche altre pratiche outdoor sostenibili, come il biking o le attività di conservazione ambientale. Tra i nostri prossimi traguardi c’è l’intenzione di intensificare le collaborazioni con enti locali e altre associazioni, per creare eventi che uniscano diverse forme di turismo attivo e promuovano un messaggio di sostenibilità. Vogliamo continuare a costruire una community appassionata e consapevole, in grado di valorizzare il nostro territorio e di contribuire a un turismo che rispetti e protegga la bellezza della Sardegna.
Vi ringrazio per questa piacevole conversazione. Rinnovo i miei complimenti per il vostro lavoro e vi faccio i migliori auguri per i vostri progetti futuri. A presto ragazzi, e buon proseguimento!
Grazie a te per averci dato l'opportunità di raccontarci. Apprezziamo molto il tuo interesse e il tempo che ci hai dedicato. Rinnoviamo anche noi gli auguri per il tuo interessantissimo saggio "Il ricatto del turismo autentico" e anche per tutti i progetti che state portando avanti con Studia.dk. A presto!
@Intervista di Valentino Cocco
Approfondimento:
Se l'approccio di Eremidu al trekking e la loro visione di turismo sostenibile ti hanno interessato, potresti trovare stimolante il mio libro "Il ricatto del turismo autentico". In quest'opera esploro come la ricerca di esperienze autentiche possa influenzare lo sviluppo del turismo in aree naturalistiche. Analizzo come il concetto di autenticità plasma le strategie di promozione e fruizione del territorio, e come, senza una visione equilibrata, anche le iniziative più valide rischino di non emergere. Il libro offre riflessioni per associazioni come Eremidu, guide escursionistiche e viaggiatori consapevoli che vogliono comprendere l'impatto delle loro scelte. Bilanciando la preservazione dell'ambiente con esperienze significative, possiamo trasformare l'escursionismo in uno strumento di valorizzazione sostenibile del territorio.
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