
L'illusione della scelta: come le infrastrutture e i collegamenti dettano i nostri viaggi
Quante volte abbiamo sentito o detto frasi come "Io non vado nei soliti posti turistici dove vanno tutti"?
Ci culliamo nell'illusione di essere gli artefici unici delle nostre scelte di viaggio, di distinguerci dalla massa con la nostra originalità, mossi esclusivamente dai nostri desideri più profondi e da una curiosità insaziabile. Parafrasando la Ferragni, ci piace "pensarci liberi", soprattutto quando siamo in vacanza.
Ma quanto è reale questa nostra libertà di scelta?
L'Esempio della Sardegna
Proviamo a chiederlo agli operatori del settore turistico in Sardegna, in particolare quelli delle cosiddette aree interne. Sono loro i testimoni diretti dell'influenza determinante che i collegamenti esercitano sulle scelte di viaggio dei turisti.
Oppure, per dare un'idea più concreta, consideriamo il mercato danese che conosco bene.
I dati che ho raccolto sin dal 2017 da vari gruppi social e newsletter che gestisco, dedicati esclusivamente ai turisti danesi che scelgono la Sardegna per le loro ferie, insieme alle informazioni fornitemi dai tour operator con cui collaboro, delineano un quadro inequivocabile: su dieci visitatori danesi, otto limitano il loro soggiorno alla sola Sardegna settentrionale.
I danesi stessi ce lo dicono apertamente: la stragrande maggioranza di loro si concentra nelle zone di Alghero e Olbia nel nord, tralasciando completamente l'area di Cagliari e tutto il resto del sud. La ragione è tanto ovvia quanto semplice: esistono voli diretti dalla Danimarca, sia da Copenaghen che da Billund, verso Alghero e Olbia, ma non verso Cagliari. E sì, questo singolo fattore plasma l'intera esperienza turistica di migliaia di visitatori ogni anno.
L'Illusione del Controllo
Il caso dei turisti danesi in Sardegna non è un'eccezione e non fa statistica nei termini in cui li sto riportando, ma esemplifica un fenomeno globale. Noi viaggiatori spesso sopravvalutiamo la nostra autonomia decisionale. Ci illudiamo di scegliere liberamente le mete basandoci su gusti personali e interessi culturali, ma questa convinzione, per quanto in parte fondata, nasconde una realtà più complessa.
In verità, le nostre scelte sono fortemente condizionate dalla rete di infrastrutture e collegamenti a nostra disposizione. Inconsapevolmente, seguiamo percorsi prestabiliti, dettati non tanto dai nostri desideri quanto dalla mappa di connessioni aeree, marittime, ferroviarie e stradali accessibili entro i nostri vincoli di tempo e budget.
L'Impatto sullo Sviluppo Turistico
Questo fenomeno, apparentemente banale e ovvio, ha profonde implicazioni sulla nostra comprensione del turismo e dello sviluppo regionale. Le aree con infrastrutture e collegamenti inadeguati si trovano spesso intrappolate in un circolo vizioso: la scarsità di collegamenti scoraggia i visitatori, e la conseguente bassa affluenza non giustifica nuovi investimenti, perpetuando così il problema.
Esiste poi una convinzione bene diffusa, e purtroppo condivisa da molti, che i proventi del turismo siano il principale motore dello sviluppo territoriale. Sebbene questa affermazione contenga un elemento di verità, la realtà è più sfumata e in un certo senso inversa: sono gli investimenti preliminari nello sviluppo a essere essenziali per innescare e sostenere il fenomeno turistico. In altre parole, è necessario un impegno iniziale nell'infrastruttura e nei servizi per creare le condizioni che attraggono i turisti e avviano un ciclo virtuoso di crescita economica e sviluppo turistico.
Una Rinnovata Prospettiva
La nostra libertà di scelta nelle destinazioni di viaggio, così come quella di chi vorrebbe visitare il nostro territorio, è limitata dalle opzioni disponibili di collegamenti. Sottolineo questo punto perché comprenderlo ci impone di ripensare radicalmente l'approccio al turismo nelle aree svantaggiate, troppo spesso oggetto di discorsi superficiali e devastanti. Anziché perseguire l'illusoria ambizione di attrarre indiscriminatamente chiunque, offrendo servizi standardizzati, dobbiamo concentrarci su strategie mirate per le poche culture che attualmente hanno un accesso diretto ai nostri territori. Questa focalizzazione ci permetterà di sfruttare al meglio il potenziale turistico esistente e le risorse disponibili, operando entro i vincoli attuali, mentre parallelamente si lavora per migliorare i collegamenti. Solo affrontando prioritariamente questo nodo cruciale potremo aspirare a uno sviluppo turistico più ampio.
Perché il vero volto del turismo è disegnato dalle rotte, non dai desideri. Lo sviluppo territoriale inizia con un collegamento.
@Articolo di Valentino Cocco
Approfondimento:
Se le riflessioni sull'influenza delle infrastrutture sulle nostre scelte di viaggio ti hanno colpito, potresti trovare illuminante il mio libro "Il ricatto del turismo autentico". In quest'opera esploro come l'ossessione per un'autenticità idealizzata possa frenare lo sviluppo infrastrutturale necessario, influenzando profondamente i flussi turistici. Analizzo come il concetto di autenticità si scontri con la realtà dei collegamenti, plasmando le nostre decisioni più di quanto immaginiamo. Il libro offre spunti preziosi per operatori del turismo, amministratori locali e viaggiatori consapevoli che desiderano comprendere i meccanismi nascosti dietro le nostre scelte di viaggio, ripensando al contempo le strategie di promozione turistica.


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